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Il monumento a Luigi Pirandello, realizzato nel 2004 dall’artista Gianluca Bagliano è la testimonianza diretta all’attaccamento e l’amore avuto per il dammaturgo scrittore e poeta italiano verso Soriano nel Cimino, dei suoi soggiorni estivi e del suo tangibile attaccamento ai colli Cimini.
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MONUMENTO A PIRANDELLO
DESCRIZIONE
Il monumento a Luigi Pirandello, realizzato nel 2004 dall’artista Gianluca Bagliano è la testimonianza diretta all’attaccamento e l’amore avuto per il dammaturgo scrittore e poeta italiano verso soriano nel Cimino, dei suoi soggiorni estivi e del suo tangibile attaccamento ai colli Cimini. Il monumento è stato donato dal Comune di Soriano nel Cimino in ricordo alla personalità del poeta, come citato nella lapide posta sotto il busto bronzeo “A LUIGI PIRANDELLO/ I CITTADINI DI SORIANO. A RICORDO DEI/ SUOI SOGGIORNI NELLA PERLA DEI CIMINI/ 28 AGOSTO 2004″, la volontà dell’intera comunità sorianese si traduce a quasi un secolo di distanza come testimonianza vera. a ricordo dei luoghi e e delle atmosfere vissute da Pirandello. Il monumento si presenta semplice e sobrio, formato da un grande masso in peperino come base su cui posa il busto in bronzo del poeta che guarda frontalmente, ritratto nel suo aspetto tipico, sguardo severo e profondo, barba, fronte aggrucciata.
Durante i suoi studi universitari a Roma, Pirandello, allievo del professore sorianese Ernesto Monaci, inizio a frequentare Soriano. Di fatto il professore che lo aveva preso a benvolere fu il tramite per la frequentazione alla cittadina cimina, da prima sporadica e poi sempre più assidua del futuro premio nobel per la letteratura.
Negli anni dieci del XX secolo, Pirandello soggiornò più volte con la famiglia a Soriano nel Cimino come testimoniano alcune fotografie e alcuni suoi scritti. Ne fece memoria di questo in vari testi (disegni e pitture, poesie, novelle, romanzi ecc.), con esiti creativi che accennano inediti percorsi critici fino ad alcune delle opere maggiori. Già tra il 1911 e il 1913 Pirandello pubblico sul Corriere della sera due novelle, rispettivamente nel 1911 e nel 1913, la tragedia di un prete mancato e l’entusiasmo di due innamorati, ambientate a Soriano nel Cimino. Pirandello amava trascorrere ampi periodi dell’anno nella quiete “dell”amena e bella cittadina ricca di monumenti storici ed immersa nei boschi del Monte Cimino”. In particolar modo le sue vacanze estive. Pirandello rimase affascinato dalla maestosità e dalla quiete di uno stupendo castagneto situato nella località di “Pian della Britta”, a cui volle dedicare un’omonima poesia, che oggi è scolpita su una lapide di marmo posta proprio in tale località. Ambientò a Soriano nel Cimino (citando luoghi, località e personaggi realmente esistiti) anche due tra le sue più celebri novelle Rondone e Rondinella e Tomassino ed il filo d’erba. A Soriano nel Cimino, è rimasto vivo ancora oggi il ricordo di Pirandello a cui sono dedicati anche lapidi e strade.