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La costruzione della Chiesa di Santa Maria in Poggio e dell’attiguo convento fu iniziata agli inizi del Seicento ed ampliata alla fine del secolo. La struttura appartenne inizialmente ai Carmelitani poi ai Francescani.
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Vedi anche: Accademia ADI.ART
CONVENTO DI SANTA MARIA IN POGGIO
STORIA E DESCRIZIONE
La costruzione della Chiesa di Santa Maria in Poggio e dell’attiguo convento fu iniziata agli inizi del Seicento ed ampliata alla fine del secolo. La struttura appartenne inizialmente ai Carmelitani poi ai Francescani.
Il convento, il cui accesso è costituito da un portoncino posto accanto alla facciata della chiesa, ha svolto per un periodo la funzione di casa di riposo; attualmente il complesso architettonico versa in cattivo stato di conservazione, ciò è evidente sia all’esterno della costruzione, sia nelle interessanti pitture a tempera, che ornano il chiostro interno, purtroppo assai deteriorate.
Il chiostro rappresenta la parte più significativa dell’intero fabbricato. Suddiviso su quattro lati, che compongono corridoi sormontati da piccole volte a crociera sorrette da robusti pilastri posti ad intervallo di arcate a tutto sesto, è abbellito al centro da un pozzo di modesta fattura.
Quattro lastre marmoree sono state poste in memoria dei benefattori dell’ospizio sorianese, vissuti tra gli anni ’30 e gli anni ’70. Su una delle lapidi più celebrative si legge: “Pietro Poli le sorgenti inesauribili dell’ingegno e del cuore profuse in quest’ospizio cittadino a beneficio degli ultimi derelitti, la Congregazione di Carità, ammirandone la fede, volle consacrata a lui vivente questa memoria. 1923”.
Prendendo in esame i dipinti del chiostro, iniziando dall’ingresso, si nota la tempera posta sulla lunetta del portale, raffigurante S. Francesco nell’atto di ricevere le stimmate, eseguito da Fra Giovanni Antonio da Padova, autore dell’intero ciclo pittorico con le Storie di S. Francesco, datato fine XVII inizio XVIII secolo. Due scene sono state dipinte l’una di fronte all’altra all’entrata del cortile e mostrano Il martirio dei frati francescani subito in Marocco. Tra le numerose immagini a soggetto francescano che ornano l’interno, sono stati inseriti diversi personaggi in piccoli riquadri anch’essi a tempera, primo tra i quali Fra Carlo di Sezze. La prima sezione dipinta mostra il Mistero della Porziuncola ed il medaglione con San Ludovico da Tolosa. Si ammirano quindi S. Antonio da Padova e la Nascita di S. Francesco nella nicchia successiva, a seguire il Battesimo di S. Francesco e S. Bernardino da Siena. Ancora di seguito I tre prodigi del Santo, uniti al riquadro con S. Pietro d’Alcantara. La quinta scena propone la Rinuncia dei Beni e il dono del mantello unitamente al medaglione con S. Giovanni da Capestrano. Proseguendo: Il sogno di Innocenzo III e il riquadro con S. Diego d’Alcalà, la Riconferma della regola con S. Pasquale Baylon. L’ottava scena, deturpata dall’apertura di una porta nella parete, rappresenta la Madonna del Poggio tra Santi: si tratta di una sacra conversazione, in cui compare al centro su un letto di nuvole la Vergine Maria con il Bambino in braccio tra i Santi Francesco e Antonio. Il convento fu dedicato proprio alla Madonna, a seguito delle continue apparizioni avvenute in quel luogo. La nona sezione, che si apre sul lato frontale rispetto all’ingresso, ricorda la Predica di S. Francesco ai frati, con accanto S. Ludovico. Continuando la visita sullo stesso lato, si osservano: L’apparizione del carro di fuoco vicino a Santa Chiara, La cacciata dei demoni da Arezzo con Sant’Ivo, La prova del fuoco accanto a Santa Coletta di Corbie, La borsa fraudolenta con l’effige di S. Elzeario, Il Presepe e Santa Chiara di Montefalco.
Il quindicesimo dipinto mostra la Visita di Alessandro IV al sepolcro, diviso in due parti dall’inserimento di una porta. Continuando l’analisi delle pitture in sequenza sul braccio laterale del chiostro, si nota la tempera con S. Francesco ed il Lebbroso, affiancato dal medaglione con S. Rocco Pellegrino e Taumaturgo. La diciassettesima nicchia riporta invece il dipinto raffigurante il Miracolo della sorgente e Santa Caterina Vigri da Bologna. Di seguito: Innocenzo III e S. Francesco, anch’esso deturpato da un ingresso, con S. Benvenuto Scotivoli, Carità di S. Francesco e Sant’Elisabetta di Portogallo, S. Francesco e Gedeone con S. Giacomo della Marca, S. Francesco e i Papi e Sant’Elisabetta d’Ungheria, S. Francesco e il demonio con accanto S. Francesco Solano. Sull’ultimo braccio del chiostro troviamo infine: S. Francesco tra angeli con Santa Rosa da Viterbo, S. Francesco dona le rose al papa vicino a Beato Jacopo da Todi, S. Francesco e le indulgenze con Santa Delfina, S. Francesco e le indulgenze con Beato Amadeo di Portogallo, S. Francesco e le indulgenze con Santa Margherita da Cortona.
BIBLIOGRAFIA
D’ARCANGELI V., Soriano nel Cimino nella storia e nell’arte, Viterbo 1981.
D’ARCANGELI V., Monumenti archeologici e artistici del territorio di Soriano nel Cimino e delle zone limitrofe, Soriano nel Cimino (Vt) 1967.
Soriano nel Cimino, a cura di Carivit S.p.a., autori D’ARCANGELI V., SANTOCCHI A., Viterbo 1993.
TARSETTI BARZELLOTTI M. A., Soriano nel Cimino, Bolsena (Vt) 1991.