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Il Duomo dedicato a San Nicola di Bari, si erge sulla piazza principale di Soriano. Fu realizzato in stile neoclassico alla fine del Settecento su progetto di Giulio Camporese, in sostituzione della chiesa parrocchiale di Sant’Eutizio che, a causa delle modeste dimensioni, risultava insufficiente per accogliere il numero di fedeli. Al momento della sua costruzione, furono demoliti due edifici religiosi preesistenti ed eseguite opere di livellamento del terreno.
Info: Parrocchia di San Nicola di Bari – Piazza Vittorio Emanuele, 27 – 01038 Soriano nel Cimino (VT)
Tel. 0761/745119 – 347/5231247 – 334/3056218 E-mail: e.celestiparrocosoriano@alice.it
ProLoco di Soriano nel Cimino – Piazza Umberto, I
01038 – Soriano nel Cimino (VT)
Tel/Fax 0761.746001 – info@prolocosoriano.it
Agostino 334.7596098 Roberto 331.3651414 Fausto 340.3609305
Orario messe: Festivi 10.00 – 11.15 – 17.00; Feriali 8.30 – 17.00
Vedi anche: Proloco Soriano nel Cimino, Comune di Soriano nel Cimino
CHIESA DI SAN NICOLA DI BARI (DUOMO)
LA STORIA
Il Duomo dedicato a S. Nicola di Bari, si erge sulla piazza principale di Soriano. Fu realizzato in stile neoclassico alla fine del Settecento su progetto di Giulio Camporese, in sostituzione della chiesa parrocchiale di Sant’Eutizio che, a causa delle modeste dimensioni, risultava insufficiente per accogliere il numero di fedeli. Al momento della sua costruzione, furono demoliti due edifici religiosi preesistenti ed eseguite opere di livellamento del terreno. Il principe Orazio Albani, principale promotore dello sviluppo edilizio di Soriano e la Sacra Congregazione del Buon Governo concessero permessi e favorirono censi, ma i maggiori sacrifici furono affrontati dagli amministratori locali e dal popolo, che prestò persino manodopera; in una lapide, collocata al di sopra della porta principale, si legge “HONORI NICOLAI MAGNI CAELESTIS PATRONI / ORDO ET POPULUS SORIANENSIS AN. M.DCC.LXXXXI / CURA CONSILIOQUE HORATII ALBANI PRINCIPIS / A SOLO SUA IMPENSA FECIT”.
ESTERNO
La facciata in laterizio, ornata da lesene, è caratterizzata da due ordini: dorico nella parte inferiore e ionico nella superiore. I tre portali in peperino sono sormontati da un cornicione che percorre il prospetto dell’edificio, al centro del quale si apre un finestrone sovrastato da un timpano. Ai lati si innalzano due campanili, tra i quali si frappone una croce in ferro.
INTERNO
L’interno presenta struttura a croce greca ed è suddiviso in tre navate. La sezione centrale è ornata da un’ampia cupola decorata da rosoni in stucco, sormontata da lanterna e sorretta da quattro grandi piloni; le volte, anch’esse abbellite da rosoni, poggiano su un cornicione. Tramite la navata centrale si raggiunge il presbiterio. Poggiata su un ripiano, addossato al primo pilastro della navata centrale, verso l’ingresso, si innalza la statua con Sant’Antonio Abate, quattrocentesca, ma d’influenza gotica, eseguita in pietra dipinta. Una nicchia, aperta sulla parete della navata destra, all’ingresso della chiesa, custodisce un fonte battesimale in marmo, di forma circolare, risalente al XVI sec. Di seguito si apre la prima di una serie di cappelle, che, ai lati della chiesa, ornano entrambe le navate: una balaustra marmorea dà accesso all’altare costituito da un paliotto in marmo policromo intarsiato del XVIII secolo. In alto, all’interno di una cornice in stucco, è un dipinto del XIX sec. raffigurante il Cristo tra S. Pietro e Apostoli, olio su tela di ambito romano. Sull’altare è custodita una pittura del XVIII secolo con Madonna e Gesù Bambino, racchiusa in una cornice di legno dorato. La seconda cappella lungo la navata destra, a cui si accede, come le altre, tramite una balaustra in marmo, accoglie al centro un altare sul cui tabernacolo è posta la statua della Vergine Maria, in legno dipinto, realizzata in Val Gardena nei primi decenni del Novecento. Da notare la splendida cornice in stucco del XVIII secolo, con conchiglia e ghirlanda di fiori, che si staglia dalla parete di fondo, a protezione della tela con la Crocifissione. Il dipinto settecentesco, di scuola romana, mostra Gesù Crocifisso con la Madonna, S. Giovanni Evangelista e Santa Maria Maddalena. Una lapide, affissa lungo la stessa navata nel 1947 da autorità religiose e civili, ricorda il sedicesimo centenario della morte di S. Nicola, protettore di Soriano. La terza cappella in fondo presenta un altare marmoreo sormontato dalla statua della Vergine Addolorata, alle spalle della quale, una cornice settecentesca cinge il dipinto raffigurante la Sacra Famiglia risalente al XVIII secolo. Entrambe le navate, destra e sinistra, terminano con una porta a due battenti in legno intagliato e dipinto del XVIII secolo. Percorrendo la parte centrale della chiesa, si raggiunge il presbiterio, racchiuso da una balaustra marmorea scolpita (sec. XVIII). Qui, sulla parete destra è una cattedra vescovile in legno, opera di artigianato romano del Settecento. Il settecentesco altare maggiore in marmo, donato dai principi Orazio Albani e Marianna Cibo, presenta tre gradini e paliotto con croce di metallo dorata. L’abside è percorsa da un coro ligneo a due ordini di diciotto stalli ciascuno. In alto si scorge il dipinto del XVIII sec. di Pietro Tedeschi con S. Nicola di Bari, genuflesso, in atto di far sgorgare l’acqua e scacciare il demonio dal tempio. Un cornicione suddivide l’apertura absidale in due parti: quella in basso ornata da paraste e l’altra in alto con finestrone all’interno di una lunetta, circondato da stucchi. Al termine della navata centrale, posto di fronte alla balaustra del presbiterio, sul lato sinistro si erge un leggio in legno.
Sul lato opposto, la navata centrale presenta nella controfacciata due colonne in marmo nero e due in stucco dipinto, poste a sostegno della cantoria, larga 800 cm, modellata in stucco e incassata a parete; l’organo fu realizzato dal romano Aldobrando Fedele nel 1794. Sulle pareti della navata sinistra, come nella navata destra, si aprono tre cappelle: la terza in fondo presenta una cornice con conchiglia, eseguita da uno stuccatore romano nel XVIII secolo. In basso, tramite una balaustra in marmo scolpito, si accede all’altare che sorregge la statua del Sacro Cuore di Gesù. Da segnalare il dipinto con la Madonna del Rosario tra S. Domenico e Santa Caterina, che orna la parte superiore della cappella, attribuito, sia per motivi stilistici che documentari, a Sebastiano Conca (XVIII secolo). Sul lato destro della seconda cappella si trova la statua di S. Nicola di Bari, protettore di giovani e bambini, qui rappresentato secondo l’iconografia tradizionale, con abito vescovile e tre sfere d’oro, che alludono alla leggenda del soccorso prestato ad un padre caduto in miseria. La statua è stata commissionata e realizzata intorno alla metà del Novecento. La seconda cappella, che si apre al centro della navata sinistra, presenta un altare marmoreo sul quale è custodita l’immagine di Gesù Misericordioso: il quadro è una rappresentazione iconografica della visione avuta da Santa Faustina Kowalska il 22 febbraio 1931, in cui Le apparve Gesù benedicente in veste bianca, con raggi luminosi sul petto. Dall’episodio prodigioso ebbe inizio la Festa della Divina Misericordia. In alto, una pregevole cornice in stucco dorato racchiude il dipinto su tela, eseguito alla metà del Settecento dall’artista Francesco Mancini, con Maria Bambina con Sant’Anna e S. Giovannino. Il duomo dispone di quattro confessionali, posizionati in corrispondenza della seconda cappella: due di essi collocati sul lato destro, due sul lato sinistro della navata centrale. La statua di San Giuseppe mostra il Santo che tiene tra le braccia Gesù Bambino e una verga fiorita. Infine si apre la prima cappella della navata sinistra verso l’ingresso, ornata da stucchi dipinti, balaustra e altare in marmo (abbellito da un paliotto policromo intarsiato) sul quale è poggiata una statua con la Vergine Maria. Parte fondamentale della cappella è il dipinto Sant’Antonio abate e S. Paolo eremita, olio su tela del XVI secolo. Ultima opera, esposta su questo lato della chiesa, è la seicentesca statua lignea di Sant’Antonio da Padova, proveniente da una chiesa del quartiere romano S. Giovanni. Portata a Soriano, inizialmente fu conservata nella chiesa di Sant’Antonio, poi nel 1991 fu trasferita in duomo, in sostituzione di una statua in gesso, con l’effige del Santo, purtroppo trafugata. Infine, si ammirano due acquasantiere settecentesche, realizzate in marmo nero, incassate a parete: una sul lato destro, l’altra sul sinistro, della controfacciata nella navata centrale.
BIBLIOGRAFIA
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Soriano Turistica, a cura dell’Associazione “Pro-Soriano”, Soriano nel Cimino (Vt) 1970.
Si ringrazia la Diocesi di Civita Castellana (Vt) per le schede di catalogazione fornite.
Casale Luca, Aulicino Daniela. Schede Chiesa di San Nicola di Bari – Duomo. Inventario dei Beni Mobili Ecclesiastici della Diocesi di Civita Castellana.